Titolo: And I Darken
Saga: The Conqueros saga #1
Autrice: Kiersten White
Genere: Storico YA
Editore: Delacorte Press
Pagine: 475
Trama:

Lada disprezza gli ottomani e occupa il tempo progettando la sua vendetta per quando potrà tornare a Wallachia e reclamare il suo diritto di nascita. Radu desidera invece solo un posto dove sentirsi al sicuro. Quando incontrano Mehmed, il provocatorio e solitario figlio del sultano, Radu sente di aver incontrato un vero amico -e Lada si chiede se forse non abbia incontrato qualcuno degno della sua passione.
Ma Mehmed è l'erede dell'impero che Lada ha giurato di combattere -e che Radu considera casa. Insieme, Lada, Radu e Mehmed formano un triangolo tossico che tende le barriere dell'amore e della lealtà fino al punto di rottura.
Non so quanto sarà facile per me parlare di questo libro, perchè se da un lato tante cose mi sono piaciute, alla fine mi aspettavo un qualcosa di più. Un qualcosa che stento ancora ad identificare.
Ma partiamo dall'inizio.
Questo non è uno ya come gli altri, non contiene passaggi divertenti e storie d'amore coinvolgenti a fare da sfondo alla trama. Piuttosto è la storia di crescita di due fratelli che seguiamo fin dalla nascita. Il romanzo inizia infatti con la nascita in Transilvania di Lada, la nostra protagonista.
Vediamo fin da subito quanto essere una donna sia difficile in quell'epoca e soprattutto in quel territorio, infatti il primo capitolo è riempito dalla crescente delusione del padre per la nascita di una figlia femmina. Non un erede, ma un peso e uno di quelli che potrebbe rivelarsi utile solo nel caso Lada sia bella, per poter essere usata in un alleanza matrimoniale.

"As the baby latched on with surprising fierceness,
the nurse offered her own prayer.
Let her be strong.
Let her be sly.
And let her be ugly."
Alla fine infatti Lada non è ne bella, ne quantomeno femminile. Anzi, è feroce, forte e capace molto più degli altri ragazzini. Quando poi nasce suo fratello Radu, un maschio e quindi erede, beh, la delusione del padre non fa che aumentare a dismisura. Si vede fin da subito che il bambino non possiede nessuna delle caratteristiche sperate ma che anzi è docile come un agnellino dal cuore puro, con la bellezza di un angelo. Con gli anni la nostra protagonista riuscirà a dimostrare sempre di più il proprio valore, iniziando ad essere rispettata, apprezzata anche dal padre, mentre Radu fa difficoltà ad adattarsi a quella che è la sua vita. Costantemente preso di mira, quasi da tutti, cresce consapevole di non essere amato e con la sola speranza di riuscire a conquistare l'affetto o l'approvazione della sorella che vede come modello.
La parte importante del romanzo inizia però quando per ragioni politiche Lada e Radu vengono abbandonati dalla loro famiglia nell'impero Ottomano.
Una cosa che definisce molto Lada è il suo attaccamento alla patria. Wallachia, il posto in cui è nata, è per lei la cosa più importante in assoluto e trovarsi quindi immersa nel territorio nemico non è affatto la soluzione ideale. Lada ama suo fratello, anche se non lo dimostra per non dare al nemico un modo per spezzarla. E' forte in un modo quasi impossibile per qualsiasi altra quattordicenne.
Inoltre fa fatica ad accettare il fatto di essere una donna, non accettando affatto il suo corpo. Seguendo la vita di questi due ragazzi fin dalla nascita abbiamo l'occasione di vederla anche affrontare la pubertà e come la cosa l'abbia sconvolta a modo suo.
Avere le mestruazioni in quel mondo equivale ad essere pronte per il matrimonio, e Lada non ne vuole proprio sapere. Lei è spietata, fredda, calcolatrice,crudele e subdola. E' un anti-eroina fatta e finita.
E non una di quelle che alla prima occasione corre a fare la cosa giusta, no, lei mette i propri interessi sopra tutto il resto. Per arrivare a Wallachia tutto è sacrificabile.
Per quanto riguarda Radu invece, le cose non potrebbero andare meglio da quando hanno lasciato la Transilvania. Qui ha trovato una fede, l'islam, che sembra appartenergli. Inoltre trova quello che è il suo primo amico, Mahmad. Peccato che sia uno degli eredi del sultano.

Ho apprezzato un po' meno il fratello, Radu, che ho trovato molto noioso alle volte ed estremamente irritante alla altre. Radu non capisce sua sorella. Ha sempre voluto la sua approvazione in Transilvania, ma ora che a corte viene accolto da tutti grazie alla sua bontà ed il bell'aspetto (entrambe doti che mancano a Lada) i due si allontanano sempre di più.
Un altro tema che ho apprezzato è il fatto che ci siano anche relazioni omosessuali e che non siano usate solo per "moda". Hanno infatti importanza a livello della storia e sono del tutto inaspettate.
Tra le cose che invece mi hanno infastidito del libro, è sicuramente al primo posto il tema della religione. Ci sta esplorare nuovi culti in concomitanza con nuovi territori, ma alle volte mi trovavo a leggere intere pagine di speculazioni religiose che mi annoiavano terribilmente. Un po' è interessante, ma il troppo storpia.
L'ultima cosa che mi ha più delusa che infastidita, è stata la mancanza di vere e proprie battaglie. Dove sono i fiumi di sangue che dovrebbero circondare la figura di Vlad l'impalatore? In questo romanzo il massimo che potete aspettarvi sono tre o quattro cadaveri, nulla di che.
Il colpo di scena finale mi è piaciuto ed è rimasto molto in linea con quello che sappiamo di Lada. Inoltre mi lascia speranze migliori per quello che sarà il secondo libro della saga, che spero contenga un po' più d'azione.
Lo stile di scrittura è molto buono, e curato. Una delle cose che mi sono piaciute di più! Il livello di inglese è medio facile, quindi non fatevi spaventare dal fatto che sia uno ya storico.

Fatemi sapere se anche voi avete letto questo libro e in caso cosa ne pensate! Ci vediamo presto con una nuova recensione, quella di Sweet Peril di Wendy Higgins!
Sara.